Scatola di mobili

Salone del mobile Inspira a Riga, ufficio di architettura Vincents-Concept

Passando la galleria

vista: Evgeny Luchin

il testo: Julia Shaginurova

rivista: N11 (67) 2002

La formula "cemento e vetro" durante la sua esistenza ha subito diverse metamorfosi semantiche: dal simbolo dell'architettura del futuro, si è trasformata in un segno di edificio tipico senza volto, poi restituito come sinonimo di radicalismo e espressione cruda. Usando questa formula per creare il salone Inspira a Riga, gli architetti dell'Ufficio Vincents-Concept intendevano principalmente neutralità, autosufficienza espressiva e concisione del materiale. Costruendo uno sfondo per i mobili dei migliori designer del mondo, gli architetti di Riga giocano con tutte le possibili interpretazioni di "architettura concreta". L'edificio sembra una struttura militare, un magazzino industriale e ... un museo di arte moderna. Il lungo muro laterale con un logo luminoso ricorda un enorme schermo, attraversato da una sottile striscia di vetri senza telaio. La facciata in vetro con un mirino di massicce travi in ​​acciaio "apre" un enorme volume cubico del negozio. I concetti di interno ed esterno perdono qui il loro significato diretto; il cemento armato, utilizzato sia all'interno che all'esterno, apre ulteriori possibilità tecniche ed estetiche. Il guscio di tensione di un edificio assume un carico costruttivo, rendendo inutili elementi tradizionali come colonne, partizioni e aprendo possibilità di riqualificazione gratuita. All'interno, il cemento monolitico con transizioni tonali morbide, bordi grezzi e "macchie" naturali crea uno sfondo meraviglioso per oggetti di fascia alta, sottolineando qualsiasi soluzione formale e coloristica. Gli architetti hanno ripetutamente battuto il tema del contrasto: leggero e pesante, ruvido e sottile, sordo e trasparente. La massiccia sovrapposizione tra i piani dell'edificio è a pochi metri dalla facciata. Appeso sopra il primo piano, forma un contrasto espressivo con le forme chiare e concise dei mobili CAPPELLINI, USM, BULTHAUP. Un grazioso cenno al modernismo è una "scatola" distaccata dello studio degli architetti. Un edificio allungato con finestre a oblò e un reticolo di assi orizzontali sollevate da terra su travi di acciaio. Lo studio e il negozio sono un meraviglioso esempio di un progetto che, essendo un oggetto architettonico autosufficiente, soddisfa pienamente il suo scopo principale: essere lo sfondo per oggetti con un'espressività artistica autosufficiente.

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