Premiere di firenze

Relazione dalla mostra di alta decorazione d'interni di Firenze

Passando la galleria

vista: Dmitry Livshits

il testo: Oksana Kashenko

rivista: Decor N6 (106) 2006

Dal 18 al 20 febbraio, la prima mostra di alta arte decorativa, Interiors, si è tenuta in uno dei palazzi più famosi di Firenze: Palazzo Corsini.

Firenze, o Firenze (come la chiamano gli italiani), non è stata a lungo la capitale che era nel Medioevo. Tanto più nel suo fascino, nell'antichità e nell'autenticità. Essendo stata nella sua vita l'ispirazione di molti artisti famosi, ora è il cuore dell'Italia culturale, la galleria d'arte che nutre l'intero paese e migliaia di migliaia di turisti che vengono qui per unirsi all'arte. Gli organizzatori della mostra Interiors hanno preparato appositamente il tempo per la sua tenuta alla fine di febbraio: gli alberi si ergono in una foschia grigia, l'aria è umida e fresca, il sole è caldo, ma le strade sono ancora fresche e visitare musei e gallerie è gioioso e facile.

La menzione di musei e gallerie non è casuale, perché Interiors è una mostra straordinaria sotto tutti gli aspetti, e visitarla equivale ad una visita al Louvre, per esempio. Lei passa nel palazzo. Nel bellissimo palazzo di Corsini, lasciando la sua facciata sull'argine del fiume Arno. Costruito nel 1649, il Palazzo Corsini fu decorato alla fine del XVII secolo ed è un raffinato esempio del tardo barocco. Qui, nelle quattro sale ben conservate del palazzo, si è tenuta la mostra Interiors. Mobili, lampade e complementi d'arredo, creati dalle tredici migliori botteghe artigiane della Toscana (non voglio nemmeno chiamarli fabbriche, la produzione è tutta manuale), collocate sullo sfondo del palazzo barocco come se fossero sempre state parte di queste sale.

Ogni cosa era percepita come un'opera d'arte, e quella era la sensazione giusta. Tutti gli oggetti mostrati negli interni sono unici e sono oggetti d'antiquariato praticamente moderni, cioè il loro valore non cadrà quindici anni dopo l'acquisto, ma, al contrario, aumenterà. Ora sono fatti da coloro che hanno studiato mestiere nel tempo "pre-tecnologico" del dopoguerra. Divani e sedie di Softhouse, letti di DANIELA LUCATO, mobili di GRIFONI VITTORIO e GRIFONI SILVANO, lampade, vasi e specchi di A.C.F. e PETRIS 5, lampadari in bronzo di CIANI-EMPORIO SAN FIRENZE e Antonio CiulLi e figlio, argento e porcellana di Daliana Andrea & C... In realtà non ci sono così tanti veri maestri che creano capolavori di livello museale.

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